giovedì 28 giugno 2012

Il Banco di prova della Progressive italiana

"Da qui messere si domina la valle, ciò che si vede è. Ma se l'imago è scarna al vostro occhio, scendiamo a rimirarla da più in basso e planeremo in un galoppo alato entro il cratere ove gorgoglia il tempo". Astolfo, l'ippogrifo, la grande poesia epica, la melodia. Tutto è italiano nel Banco del Mutuo Soccorso e forse per questo il gruppo romano colpì l'immaginazione e il cuore dei quattordicenni che cercavano la nuova musica. Così autarchico, il Banco, pur nel filone del progressive imperante. E la ricorderemo a memoria per sempre quella seconda strofa di "In volo", come  l'incipit di "In morte del fratello Giovanni" di Foscolo o come quello del coro dell'Adelchi di Manzoni. Con una precisa e ben distinta differenza, però: il testo di Francesco di Giacomo, il poderoso cantante del Banco, lo sentivamo nostro. Era nostro. Non dovevamo impararlo per recitarlo (!) davanti alla cattedra, era entrato nella nostra memoria senza alcun artificio. Come il testo del Giardino del Mago, come R.I.P. ("Su cumuli di carne morta hai eretto la tua gloria  ma il sangue che hai versato su te è ricaduto, la tua guerra è finita vecchio soldato".).
Potrà sembrare che ricordiamo solo i testi e la voce di Francesco Big Di Giacomo, invece no. Tutto ci colpì (e ci colpisce ancora) di quell'album, a partire dalla copertina, dal  mitico salvadanaio che richiamava l'esplicita funzione di un Banco del mutuo soccorso. E poi gli intrecci sonori dei fratelli Nocenzi, Vittorio e Gianni, cresciuti ascoltando i Procol Harum su solide radici melodrammatiche e liriche italiane. Quarant'anni dopo, per tutti noi che li abbiamo amati, e non solo, ecco l'ormai abituale operazione del cofanetto-strenna. Contiene due cd o due vinili, un booklet celebrativo che raccoglie la storia mai raccontata del Banco, firmata dal giornalista Sandro Neri, arricchita da foto inedite degli anni ’70. Sul cd 1 e sul primo vinile si trova un'ottima rimasterizzazione dell’originale disco del 1972; il cd 2 e il secondo vinile contengono tre brani inediti registrati per l’occasione (“Polifonia”, Tentazione” e “Padre nostro”), che avrebbero dovuto far parte dell’opera rock scritta all’epoca sulla vita di San Francesco D’Assisi che non vide poi mai la luce. Ci sono poi altri tre brani registrati dal vivo a Roma lo scorso 28 aprile (“R.I.P.”, “Metamorfosi” e “Traccia”).

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